La Nutrizione Clinica

Il Metodo

La nutrizione clinica utilizza una serie di indagini strumentali di elevato livello di precisione e affidabilità per personalizzare il piano nutrizionale, così da definire e raggiungere gli obiettivi di benessere per ciascun soggetto analizzato.

Nel mio studio utilizzo il BIA-ACC (Bioelectric Impedance Analyzer) per l’analisi della composizione corporea. Si tratta di un dispositivo diagnostico non invasivo che permette di eseguire l’analisi della composizione corporea misurando la bioimpedenza intra ed extra cellulare, un test molto rapido della durata di circa sei secondi.

 

L’analisi della composizione corporea con uno strumento di elevatissimo livello scientifico quale è il BIA-ACC, permette il monitoraggio e la personalizzazione della nutrizione e consente l’analisi differenziale delle masse corporee: massa grassa, massa magra, equilibrio idroelettrolitico, acqua totale, studio del metabolismo basale e dell’efficienza metabolica degli organi, distribuzione del grasso, densitometria corporea. Il dispositivo inoltre permette, attraverso il collegamento ad un portale, di evidenziare la risposta del metabolismo glucidico nelle 24 ore e l’andamento del carico acido renale (PRAL) nelle 24 ore degli alimenti che si intende inserire nei piani nutrizionali, così da valutare con precisione i bisogni di ogni singolo individuo.

L’analisi della composizione corporea con BIA-ACC può mettere in evidenza la perdita dell’equilibrio tra gli ormoni. Conoscere gli ormoni, la loro modulazione, è fondamentale per personalizzare i piani nutrizionali perché la nutrizione interferisce con la risposta ormonale e la risposta ormonale ha un’azione sulla composizione corporea. La pulsatilità circadiana degli ormoni implica la necessità di distribuire gli alimenti in maniera corretta nella giornata. Uno squilibrio alimentare può dipendere anche semplicemente dall’orario dei pasti.

Il Cibo come cura: importanza del P.R.A.L. (Potential Renal Acid Load)

Biologa Nutrizionista Cagliari

Il PRAL o Carico Acido Potenziale Renale degli alimenti, si basa sullo studio delle componenti degli alimenti che influiscono, una volta ingerite, sul PH dei tessuti.

Un alimento a PRAL negativo contrasta l’acidosi tissutale che se protratta nel tempo diventa una stato infiammatorio cronico, anticamera di TUTTE le lesioni organiche che portano nel tempo a malattia.

Un alimento a PRAL positivo favorisce l’acidosi tissutale e quindi l’infiammazione.

Attualmente pochi professionisti tengono conto di questa importante caratteristica nel proporre piani nutrizionali, caratteristica che permette di strutturare una dieta attenta alla salute del paziente ed alla salvaguardia della massa magra.

La stabilizzazione del PH tissutale e conseguente blocco della perdita di massa magra può richiedere tempi diversi a seconda dei casi e in base alla gravità della situazione che si evidenzia con l’analisi della composizione corporea (BIA ACC).

Il Carico Glicemico: perché è importante?

Il carico glicemico (GL – Glicemic Load) è un valore che permette di formulare una previsione sull’andamento della curva glicemica in seguito all’assunzione di un alimento o di un pasto complesso.

Innumerevoli studi dimostrano come un’alimentazione a basso GL dia grandi benefici in diversi quadri clinici.

La paleoendocrinologia ci illumina sulle ragioni ataviche della nostra struttura ormonale/metabolica: per milioni di anni l’uomo cacciatore/agricoltore ha seguito, un’alimentazione a basso GC, cibandosi di ciò che offriva la terra, senza alcuna raffinazione e introducendo quantità di cibo adeguate a seconda del giorno e delle attività che lo impegnavano. La distribuzione nella giornata era fatta in modo da fornire energia pronta e resistenza alla fatica (carboidrati semplici e complessi) nelle prime ore del giorno e un pasto frugale saltuariamente arricchito da proteine (ciò che veniva cacciato) alla fine della giornata.

La componente ormonale si è andata strutturando in base alle esigenze.

E’ evidente che il cambio rapido avvenuto negli ultimi 50/100 anni ha provocato un vero disastro nelle abitudini alimentari e di conseguenza, un’altrettanto sconquasso nel metabolismo umano con le conseguenze che oggi documentiamo e che hanno aumentato vertiginosamente il rischio cardio-vascolare, obesità, diabete etc.

Il ritorno al rispetto della circadianità ormonale non è più procrastinabile!

Biologa Nutrizionista Cagliari