La Nutrizione Clinica
Il Metodo
Il Cibo come cura: importanza del P.R.A.L. (Potential Renal Acid Load)
Il PRAL o Carico Acido Potenziale Renale degli alimenti, si basa sullo studio delle componenti degli alimenti che influiscono, una volta ingerite, sul PH dei tessuti.
Un alimento a PRAL negativo contrasta l’acidosi tissutale che se protratta nel tempo diventa una stato infiammatorio cronico, anticamera di TUTTE le lesioni organiche che portano nel tempo a malattia.
Un alimento a PRAL positivo favorisce l’acidosi tissutale e quindi l’infiammazione.
Attualmente pochi professionisti tengono conto di questa importante caratteristica nel proporre piani nutrizionali, caratteristica che permette di strutturare una dieta attenta alla salute del paziente ed alla salvaguardia della massa magra.
La stabilizzazione del PH tissutale e conseguente blocco della perdita di massa magra può richiedere tempi diversi a seconda dei casi e in base alla gravità della situazione che si evidenzia con l’analisi della composizione corporea (BIA ACC).
Il Carico Glicemico: perché è importante?
Il carico glicemico (GL – Glicemic Load) è un valore che permette di formulare una previsione sull’andamento della curva glicemica in seguito all’assunzione di un alimento o di un pasto complesso.
Innumerevoli studi dimostrano come un’alimentazione a basso GL dia grandi benefici in diversi quadri clinici.
La paleoendocrinologia ci illumina sulle ragioni ataviche della nostra struttura ormonale/metabolica: per milioni di anni l’uomo cacciatore/agricoltore ha seguito, un’alimentazione a basso GC, cibandosi di ciò che offriva la terra, senza alcuna raffinazione e introducendo quantità di cibo adeguate a seconda del giorno e delle attività che lo impegnavano. La distribuzione nella giornata era fatta in modo da fornire energia pronta e resistenza alla fatica (carboidrati semplici e complessi) nelle prime ore del giorno e un pasto frugale saltuariamente arricchito da proteine (ciò che veniva cacciato) alla fine della giornata.
La componente ormonale si è andata strutturando in base alle esigenze.
E’ evidente che il cambio rapido avvenuto negli ultimi 50/100 anni ha provocato un vero disastro nelle abitudini alimentari e di conseguenza, un’altrettanto sconquasso nel metabolismo umano con le conseguenze che oggi documentiamo e che hanno aumentato vertiginosamente il rischio cardio-vascolare, obesità, diabete etc.
Il ritorno al rispetto della circadianità ormonale non è più procrastinabile!